DARE VOCE A CHI NON L'HA - IL POTERE DELLA RESILIENZA

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lunedì 17 novembre 2014

LA NOSTRA PRESIDENTE E' ORA LAUREATA IN SCIENZE DELL'EDUCAZIONE 11-11-2014

Ringraziamenti Tesi di laurea della Presidente Basso Serena

Tesi di Laurea di Serena Basso

IL MEDIATORE LINGUISTICO CULTURALE
NELLA CLINICA TRANSCULTURALE.
Un’Esperienza di Formazione


RINGRAZIAMENTI

La scelta di un corso di studi non avviene in un unico momento: quando ci si iscrive ad una scuola, o ad una facoltà universitaria, le esperienze vissute in precedenza ci portano in una direzione oppure in un’altra.
Forse non tutte le possibilità vengono considerate in modo consapevolmente razionale: si prende una decisione, talvolta, anche se non è chiaro il perché, e tempo dopo si scopre se si è andati nella direzione di una propria inclinazione.
Quando mi sono iscritta al corso di Laurea in Scienze dell’Educazione già ero stata partecipe di esperienze di attività associativa: l’Associazione Creative Art, fondata da mia madre, mentre adesso ricopro il ruolo di presidente, mi ha visto fin da ragazzina entrare nel campo dell’intervento culturale e sociale.
Da studente ho avuto anche esperienze di stage presso l’Associazione Casa Nostra, a contatto con bambini in affido/adozione residenti in casa-famiglia nei pressi di Torino, dove ho scelto di intraprendere il tirocinio universitario. Per queste ragioni la prospettiva di lavorare in tesi a questo  progetto di formazione, che vede soggetti di apprendimento, oltre ad altri laureandi come me, anche operatori sociali, in particolare le operatrici del Servizio Materno Infantile ed educatori, ha scatenato il mio entusiasmo: nel rileggere gli appunti degli incontri, spesse volte mi è capitato di dover correggere e togliere i troppi riferimenti entusiasti alla enorme possibilità di crescita e di miglioramento che il dispositivo consente a tutti i partecipanti, perché la vera ricchezza di questo progetto è nel confronto. L’attività del progetto, e quindi la redazione di questa tesi, è stato il coronamento consapevole di una attitudine che avevo coltivato nel tempo.
La crescita che possono ricavare i soggetti coinvolti è, prima di tutto: evoluzione.
Il Mediatore Linguistico Culturale nella Clinica Transculturale dal punto di vista professionale: una maggiore aderenza ai propri compiti, poiché si viene a conoscenza e si “vivono” culture altre, cercando di andare a ridurre il rischio di limitare l’efficacia del proprio intervento a causa dei propri vincoli culturali.
Ma la crescita personale, in ragione di un “fattore umano”, da parte di chi ha potuto vivere quei confronti, è ciò che più mi ha interessato: viviamo in un mondo nel quale radicalismi e intolleranze sono sempre più intrapresi come scorciatoie per tentare di sopraffare l’altro. In quella sede invece tutti i soggetti si sono posti in ascolto e hanno cercato di imparare l’uno dall’altro, arricchendosi vicendevolmente.
Non so dire fino a che punto questa strategia sia applicabile a tutte le controversie e ai conflitti che oppongono persone o popoli diversi: ma sono sicura che è molto meglio cercare di capire l’altra persona, se me ne offre la possibilità. E se non è ben disposta in questo senso, posso cercare di attirarla su questo piano, anziché scivolare in un conflitto non costruttivo, dettato dal pensare e dire su argomenti che si conoscono solo in superficie.
Sono convinta che questo sia un grande insegnamento, che secondo me andrebbe largamente condiviso, non solo con operatori sociali/educatori che operano sul campo, ma anche con qualunque persona che si può incontrare nell’arco di questa vita.
A conclusione di questo percorso che è stato fonte di gioie e dolori, alti e bassi, provocazioni, imprevisti, deviazioni, cadute, riflessioni ma soprattutto crescita mi hanno dato modo di capire quanto sia il mio valore come studente, figlia, educatrice, donna ma soprattutto persona. Mi sento sinceramente di ringraziare tutti coloro che, nel bene e nel male, hanno saputo prendermi per quella che sono, dandomi fiducia, come probabilmente per mestessa non avevo mai fatto fino ad adesso perché non me ne ero data la possibilità:
Ho avuto un confronto con me stessa, con le mie doti, i miei limiti, le mie intemperanze, ho scoperto punti di forza positivi e negativi su cui continuerò ad approfondire che
all’inizio di questo percorso non contemplavo nemmeno.
Grazie a chiunque ha avuto modo di entrare nella mia vita e lasciarmi un frammento della sua “scia esistenziale”.
Grazie alla mia Famiglia che mi ha dato radici per capire quali sono i veri valori dellavita e nello stesso tempo la forza per poter aprire le mie ali e volare dove il cuore mi porterà.
Ringrazio la famiglia che in questo periodo mi ha dato un lavoro e un’ulteriore possibilità di crescita, che è ricca di sfide ogni giorno; mi hanno saputo accogliere e aiutato nel dare una struttura formale, nel vero senso della parola, a ciò che in gran parte è emerso in questo elaborato.
Vorrei inoltre ringraziare il Professor Sala per l’estrema pazienza e l’essersi reso disponibil eseguendo i miei ritmi e per avermi dato l’opportunità di scoprire il mondo della Mediazione Linguistico Culturale insieme al Gruppo di corsisti, miei colleghi che attraverso le loro esperienze mi hanno resa una persona più ricca di conoscenze e di prospettive sul vivere la vita.
Ringrazio enormemente gli Operatori e Operatrici dell’Azienda Ulss 4 dell’Alto, ho avuto la possibilità di avere riscontri tangibili in ambito professionale.
Infine, ma non per ultima, ringrazio la Vita che mi ha scelto per intraprendere un percorso sebbene sia duro e costellato di continui ostacoli, mi sta comunque dando vere soddisfazioni e realizzazioni a livello di persona che si trova qui per percorrere un cammino che non smetterà mai di dare i suoi frutti.






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